Il viaggio di Wine Channel e Area39 tra Shanghai e Guangzhou ha confermato l’interesse crescente del mercato cinese per il vino italiano, capace di unire tradizione, varietà e autenticità. Due tappe in due città simbolo, tra masterclass e wine dinner, hanno acceso i riflettori su Veneto e Toscana, con le loro denominazioni più rappresentative.

Prima tappa del tour in Cina a Shanghai: Veneto e Toscana in dialogo
Il 16 settembre, allo Swissôtel Grand di Shanghai, la wine expert Sabina Yang ha guidato una masterclass che ha visto protagoniste tre cantine italiane: Giodo Winery, Belpoggio e Bosco Malera. In degustazione, Brunello e Rosso di Montalcino accanto al Prosecco, al Pinot Grigio e al Merlot veneto, in un dialogo tra eleganza e freschezza. Gli importatori hanno accolto con entusiasmo la proposta italiana. Zhao Baoguo, di Longren International, ha dichiarato: “A mio parere, il Brunello è tra i migliori vini d’Italia, mentre il Prosecco si è rivelato particolarmente eccellente e molto apprezzato dal mercato.”









Dello stesso avviso Joy, di Watson’s Wine Cellar: “Il Prosecco ha un ottimo rapporto qualità-prezzo ed è perfetto come vino da abbinamento ai pasti.” La giornata si è conclusa con una wine dinner che ha confermato la versatilità dei rossi toscani e la freschezza dei bianchi veneti, rafforzando l’interesse dei professionisti locali.









Seconda tappa del tour in Cina a Guangzhou: Brunello e Amarone nel Sud della Cina
Il tour è proseguito il 18 settembre a Guangzhou, cuore pulsante delle importazioni vinicole nel Sud della Cina. Qui, due masterclass hanno messo in scena la profondità del Brunello di Montalcino di Giodo, la solidità dei vini di Belpoggio e la potenza dell’Amarone e del Ripasso firmati Aldegheri.











Le impressioni dei buyer hanno aggiunto valore all’esperienza.
Meixia, importatrice dell’area Sud, ha commentato: “I vini di Giodo ricordano una fusione tra Italia e Borgogna: perfetti per chi ha gusto e stile personali.” Per Jojo Guo, “le sei etichette degustate sono state tutte straordinarie: come spesso diciamo, si comincia dalla Francia e si finisce con l’Italia.” Anche altri operatori hanno riconosciuto il potenziale del vino italiano: “Questi vini hanno regalato un piacere straordinario e potranno conquistare una posizione ancora più solida nel nostro mercato” ha detto Zeping Lin di Santai Wine. Mentre Kun Ye ha ricordato la crescita rapidissima del consumo di vino in Cina dal 2008, sottolineando il ruolo strategico del Paese nel panorama mondiale.






La voce della wine expert
Nelle sue considerazioni finali, Sabina Yang ha ribadito l’importanza della varietà italiana: “Il mercato cinese vive una fase di transizione, ma quando tornerà a crescere, saranno i vini capaci di raccontare il terroir a fare la differenza. Questa è la vera forza dell’Italia: offrire vini di qualità per ogni livello di consumo, dai più accessibili ai grandi classici.”