Amarone Opera Prima, la due giorni organizzata dal Consorzio vini Valpolicella, ha attirato nella splendida città di Verona circa trecento giornalisti da tutto il mondo e oltre 1.500 “wine lover” per degustare il millesimo 2018 del celebre vino rosso, Re della Valpolicella, presentato e raccontato dalle 64 cantine vinicole presenti.
Al centro dell’evento la presentazione dell’annata 2018, ma anche il futuro dell’associazione, legato ad un concetto di “valore”, sempre più fondamentale per un vino che per storicità, tecnica di produzione e lunga attesa, resta tra i più desiderati al mondo.
Il valore dell’Amarone è espresso dai suoi numeri: 8600 ettari di vigneto, bloccati, oltre i quali non si può andare e che ha contribuito ad aumentarne il valore del 10%; più di 2400 aziende; 19 Comuni coinvolti, incluso quello di Verona, il più grande «vigneto urbano» d’Italia con 1300 ettari; il 35 per cento di vigne certificate con il bollino di sostenibilità creato dal Consorzio. Export in crescita del 7%, con Paesi particolarmente performanti come gli Stati Uniti (+24) e la Cina (+7). E 600 milioni di euro di giro d’affari nel 2022 tra Amarone, Valpolicella, Ripasso e Recioto.
Christian Marchesini: Crescita Positiva in Cina e Prospettive per il 2023
“Sarà un anno importantissimo, soprattutto siamo molto soddisfatti perché nonostante tutta la problematica del Covid la Cina ci ha dato dei risultati estremamente positivi. Secondo i nostri dati il 2022 ha visto una crescita dell’Amarone in Cina del 7%. Sono dei dati lusinghieri soprattutto in obiettivo per il 2023” – ha detto Christian Marchesini, presidente del Consorzio — Nel 2022 abbiamo venduto 17 milioni di bottiglie, a fronte delle 15 prodotte. Non si deve avere paura del valore: è quello che i vini della Valpolicella si meritano, per qualità e storia”.
E un grandissimo valore ha la millenaria e unica tecnica della “messa a riposo” delle uve, utilizzata per produrre Amarone e Recioto, candidata a Patrimonio immateriale dell’Unesco. “È una tecnica particolare, identificativa del territorio e dei vini che esprimono questo territorio meraviglioso e in particolar modo l’Amarone che vediamo è molto apprezzato nei Paesi dell’Asia e soprattutto in Cina” – afferma ancora Marchesini. Utilizzata dal 500dc e oggi da oltre 8mila persone nell’area della denominazione, sarebbe la prima tecnica di vinificazione al mondo ad essere riconosciuta dall’Unesco”.
“E’ una tecnica antica 1500 anni che fa parte di questo territorio – spiega Luca Zaia, governatore della regione Veneto – Il patrimonio culturale immateriale riguarda tutto ciò che rappresenta l’identità di un territorio e in questo contesto rientra la tecnica della messa al riposo. Questa nomina è la nobilitazione di un prodotto unico”.