
Il Lambrusco è pronto a sorprendere. Dall’Emilia arriva una nuova alleanza che punta a valorizzare uno dei vini più iconici del panorama italiano: nasce il progetto Custodi del Lambrusco, firmato da 27 produttori tra Modena e Reggio Emilia.
Uniti da un Manifesto condiviso, questi protagonisti della viticoltura emiliana si fanno portavoce di una narrazione autentica, fondata su qualità, territorio, sostenibilità e innovazione.
Obiettivo comune: far riscoprire al mondo il valore culturale e sensoriale del Lambrusco, spesso sottovalutato ma capace di esprimere eleganza, freschezza e complessità.
Custodi del Lambrusco: un patto di valori per il vino frizzante italiano
“Siamo custodi dell’essenza più pura del Lambrusco“: così si apre il Manifesto. Una dichiarazione che non guarda al passato con nostalgia, ma al presente con consapevolezza.
Il gruppo vuole cambiare la percezione di questo vino frizzante italiano, con una voce inclusiva, moderna e professionale.
Il Lambrusco non è solo un vino conviviale a basso tenore alcolico: è anche un’espressione profonda del territorio, della cultura contadina e della capacità di evolversi nel tempo.
Lambrusco tra Modena e Reggio Emilia: radici forti, visione condivisa
Le province di Modena e Reggio Emilia rappresentano le due anime di un unico progetto. Qui i produttori lavorano ogni giorno per esaltare la biodiversità dei vitigni, la cura della vigna e il rispetto della terra.
Il progetto supera i confini delle singole denominazioni per raccontare un Lambrusco pluralista, fatto di differenze che si completano. Un vino artigianale ma visionario, tradizionale ma proiettato verso il futuro.
Un vino da comunicare al mondo: il Lambrusco come simbolo di cambiamento
Dalla conferenza stampa del 31 marzo, il progetto si è già messo in moto. I Custodi hanno attivato una rete di relazioni, eventi e contenuti per portare il Lambrusco contemporaneo anche fuori dai confini nazionali.
“Siamo Custodi di un cambiamento culturale“, affermano. E questa “rivoluzione gentile” passa da una narrazione nuova, più autentica e senza filtri.
Il messaggio è chiaro: il Lambrusco non è un vino banale, ma una storia ricca di espressioni, territori e possibilità.