
Le bottiglie di vino, affinate sotto terra, vengono sepolte a 2,5 metri di profondità nel vigneto di origine.
Si chiama Vinum Terrae, il vino affinato sotto terra, ed è il progetto della Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito, cooperativa composta di 158 soci, fondata nel 1959 in Friuli Venezia Giulia, nel nord-est Italia e che a giugno 2022 ha celebrato il sessantesimo anno di produzione. Al centro di un territorio molto vocato per la viticoltura, gran parte dei vigneti sono localizzati lungo la piana del Tagliamento, fiume che per millenni ha riversato i suoi preziosi elementi su questa fertile terra.
La Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito
La frazione di Ramuscello, oltre a essere il fulcro della zona vitivinicola della Destra Tagliamento, è anche equidistante dal vicino Veneto, dove c’è un’alta concentrazione di vigneti. Per questo motivo la Cantina di Ramuscello riveste un ruolo strategico per molti vignaioli.
Un progetto nato per la Giornata della Terra

In occasione della Giornata Internazionale della Madre Terra, che ogni anno si celebra il 22 aprile, Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito ha scelto di dare il via al suo nuovo progetto, che unisce sperimentazione, sostenibilità e solidarietà.
555 bottiglie di Refosco dal Peduncolo Rosso Doc Friuli Venezia Giulia con Certificato Vegano, un vino proveniente dalla vendemmia 2022, affinato in acciaio e con un breve passaggio in barrique, sono state immerse nella terra.
Visto il successo della prima edizione, il progetto è stato ripetuto nel 2024, confermando l’impegno della cantina nella valorizzazione di questa tecnica unica di affinamento del vino.
«Abbiamo scelto questa data simbolica per la nostra iniziativa, a significare la costante attenzione della Cantina verso l’ambiente, la sostenibilità e la solidarietà», spiega il presidente della cooperativa della provincia di Pordenone, Gianluca Trevisan.
«Infatti, tra un anno esatto, quando le estrarremo dalla terra, queste bottiglie saranno adeguatamente etichettate, differenziandole dalla normale linea produttiva. Tutte le bottiglie, tassativamente numerate, saranno giustamente valorizzate, sia attraverso un’importante asta, che messe in vendita nei normali canali distributivi, e il ricavato sarà devoluto interamente alla Comunità di Sant’Egidio di Roma ai fini di implementare il loro importantissimo impegno sull’organizzazione dei “Corridoi Umanitari”».
Il vino affinato sotto terra: assenza di luce, rumori e vibrazioni

Per 12 mesi, dunque, l’evoluzione e l’affinamento di questo vino rosso, avverrà in un ambiente protetto da interferenze esterne e in maniera assolutamente naturale. Fondamentale, durante questo innovativo affinamento, sarà l’assenza totale di luce e soprattutto di rumori che potrebbero, in qualche modo, modificare negativamente l’aspetto organolettico del vino.
«Dal punto di vista tecnico», continua il direttore della cantina, Rodolfo Rizzi, «le bottiglie di Refosco, vitigno autoctono per eccellenza della nostra regione, sono state interrate nel vigneto da dove sono state vendemmiate le uve che l’hanno creato, a una profondità tale da incrociare le acque di risorgiva del fiume Tagliamento che, qui, sono abbastanza superficiali. Dopo un anno, prima di etichettare e porre in vendita le bottiglie, dopo attente analisi, saremo in grado di verificare, attraverso una degustazione con i migliori esperti del settore, le evoluzioni qualitative di questo vino che ha trascorso 365 giorni di “assoluto riposo”.
Giorni passati al buio, nel silenzio più totale del sottosuolo dove solo il lentissimo movimento delle radici della sua pianta madre lo poteva cullare. È un messaggio che abbiamo voluto lanciare nel giorno internazionale della terra, per dimostrare come tutto ritorna alla terra. Abbiamo buone prospettive che l’affinamento avvenga in condizioni ottimali, nel buio assoluto, in assenza di rumore, con zero vibrazioni, né movimentazioni del vino in bottiglia e con una temperatura costante favorita dalla risorgiva di acqua del fiume Tagliamento».
Confezione esclusiva: legno, acqua del Tagliamento e terra del vigneto
Una volta riportate alla luce le bottiglie verranno confezionate in cassette di legno, affiancate da un’ampolla dell’acqua del fiume e piccole zolle di terra del vigneto in cui viene conservato.
L’affinamento nelle profondità della terra che sta conducendo la Cantina Ramuscello non è il primo esperimento di questo genere. Nei primi anni 2000 il vignaiolo Daniele Ricci sui colli tortonesi nella provincia di Alessandria aveva affinato grandi bottiglioni di Timorasso a due metri sotto terra nel buio più assoluto, a temperatura costante.