
Il settore vitivinicolo svizzero affronta la sfida di rafforzare la propria posizione sul mercato interno. Durante l’Assemblea della Federazione Svizzera dei Viticoltori, tenutasi a Bellinzona, il presidente Jacques Bourgeois ha sottolineato l’importanza di incrementare la promozione dei vini locali. Attualmente, i vini svizzeri detengono circa il 35% del mercato interno, ma l’obiettivo è superare il 40%. La competizione con vini esteri, in particolare quelli italiani, è agguerrita. L’Italia investe 18 milioni di euro per promuovere i propri prodotti in Svizzera, un dato che evidenzia la necessità di fondi adeguati per competere ad armi pari.
In questa direzione, il Consiglio nazionale ha già approvato un aumento dei fondi destinati alla promozione, una decisione che Bourgeois definisce una vittoria. La proposta prevede 9 milioni di franchi dalla Confederazione e altri 9 milioni dal settore vitivinicolo stesso. Anche Giuliano Maddalena, presidente della Federviti, ha espresso soddisfazione per i progressi ottenuti e per il crescente apprezzamento del vino ticinese. Tuttavia, il dossier è ancora in discussione al Consiglio degli Stati, e il settore attende con interesse gli sviluppi.
Adattarsi ai cambiamenti climatici
Un’altra grande sfida riguarda i cambiamenti climatici, che stanno influenzando la stabilità del raccolto e della produzione. Nonostante le difficoltà, Maddalena invita a guardare al futuro con ottimismo e sottolinea la necessità di adattarsi in modo sostenibile. Il settore punta su soluzioni innovative, come lo sviluppo di vitigni più resistenti, che richiedono meno trattamenti e si adattano meglio alle nuove condizioni climatiche.
Queste iniziative rappresentano un passo avanti per garantire la qualità e la quantità delle produzioni future, rispettando al contempo l’ambiente. Anche se le condizioni meteorologiche diventano sempre più imprevedibili, il settore dimostra di essere pronto a innovare e a reagire rapidamente ai cambiamenti.
Combattere i parassiti e proteggere i raccolti
La lotta contro i parassiti, come la flavescenza dorata, rimane una priorità per i viticoltori svizzeri. Questo parassita ha causato danni limitati, ma il rischio di una diffusione più ampia richiede interventi tempestivi. Durante l’assemblea, i rappresentanti della Svizzera occidentale hanno avanzato una proposta di legge per introdurre un trattamento obbligatorio con acque calde su tutto il territorio nazionale.
Questa misura mira a proteggere le viti e a ridurre il rischio di epidemie, garantendo raccolti più sicuri. La collaborazione tra regioni e l’adozione di soluzioni preventive rappresentano un elemento chiave per salvaguardare la qualità dei vini svizzeri.
Il settore vitivinicolo svizzero si trova di fronte a sfide complesse, ma affronta il futuro con determinazione. Attraverso una promozione più incisiva, strategie sostenibili e un’attenta protezione delle coltivazioni, i viticoltori dimostrano di essere pronti a consolidare il ruolo del vino svizzero, sia in patria che all’estero.