Il Pinot Grigio DOC Delle Venezie si conferma uno dei protagonisti del panorama vitivinicolo italiano. Con una quota dell’85% sul totale del Pinot Grigio prodotto in Italia e il 43% di quello mondiale, questa denominazione ha saputo conquistare il mercato globale con qualità, controllo rigoroso e una visione strategica orientata all’innovazione.

A fare il punto sulle prospettive future della denominazione è stata la conferenza stampa tenutasi il 12 marzo 2025 presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, organizzata dal Consorzio DOC Delle Venezie. L’evento, moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, ha riunito esperti del settore per discutere le sfide del mercato, le opportunità di sviluppo e le proposte di modifica del disciplinare di produzione.
Un modello di successo: i numeri della DOC Delle Venezie

A introdurre il dibattito è stato Albino Armani, presidente del Consorzio, che ha illustrato il successo della denominazione, evidenziando i risultati positivi del 2024:
- +3% di imbottigliato rispetto all’anno precedente
- +8% di certificazioni rilasciate
- Oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati
Questi dati confermano il valore della DOC, costruito su una qualità costante e su un’identità riconoscibile: un Pinot Grigio fresco, versatile e moderatamente alcolico, apprezzato in tutto il mondo.
“È fondamentale rispondere ai nuovi modelli di consumo e alla crescente attenzione per la sostenibilità” – ha dichiarato Armani – “per questo il Consorzio sta lavorando a una modifica del disciplinare, introducendo una tipologia di Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica e valorizzando l’uso di varietà resistenti”.
Un mercato in evoluzione: la crescita dell’export

A seguire, Fabio Del Bravo di ISMEA ha analizzato l’andamento del mercato del vino, sottolineando la crescita del Pinot Grigio DOC Delle Venezie in un contesto globale sempre più competitivo. Il segmento si distingue per la sua solidità, con un incremento del +10% in volume e valore nelle vendite della grande distribuzione nel 2024.
“Il mercato internazionale si muove rapidamente” – ha spiegato Del Bravo – “e il Pinot Grigio DOC Delle Venezie ha saputo affermarsi con numeri impressionanti: dall’introduzione della denominazione nel 2017, le esportazioni sono cresciute del +110% in volume e del +117% in valore”.
Oggi la denominazione rappresenta il 24% delle esportazioni di vini bianchi italiani, confermandosi il primo vino bianco fermo per volumi venduti all’estero e il secondo in assoluto dopo il Prosecco DOC.
Le nuove tendenze del consumo: Pinot Grigio DOC delle Venezie e generazione Z

Una delle sfide più importanti per il futuro del Pinot Grigio DOC Delle Venezie riguarda l’evoluzione delle abitudini di consumo, come evidenziato dall’analisi di EUMETRA, presentata da Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer.
La ricerca ha analizzato i mercati chiave – USA, UK e Canada – e il consumo interno italiano, mostrando che:
- Il 56% dei consumatori cerca vini freschi, leggeri e certificati
- I consumatori anglosassoni sono aperti a nuove tipologie di vino, ma rimangono fedeli al Pinot Grigio
- Cresce la domanda di vini a bassa gradazione alcolica, in particolare tra i giovani
“Comunicare il vino oggi significa superare la visione elitaria del prodotto” – ha affermato Mannheimer – “bisogna rinnovare l’immagine del Pinot Grigio per intercettare le nuove generazioni, attraverso un linguaggio più contemporaneo e vicino ai giovani consumatori”.
Il futuro del Pinot Grigio DOC delle Venezie: vini più sostenibili e a minore gradazione alcolica

Una delle innovazioni più interessanti riguarda l’introduzione di un Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica, una novità che risponde alle nuove esigenze di consumo. Il tema è stato approfondito dal professore Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino, che ha chiarito che questa tipologia non sarà un vino dealcolato, ma il risultato di un percorso enologico e agronomico mirato.
“Non si tratta di sottrarre alcol, ma di ottenere un vino naturalmente più leggero, lavorando sulla selezione delle uve e sulle tecniche di vinificazione” – ha spiegato Gerbi – “L’enologia moderna si sta spostando dall’idea di ‘correzione’ a quella di espressione: un Pinot Grigio con meno alcol può valorizzare al meglio le caratteristiche naturali del vitigno”.
Anche il cambiamento climatico e le nuove tecniche agronomiche sono stati al centro del dibattito. Luca Rossetto, docente all’Università di Padova, ha sottolineato l’importanza di introdurre varietà resistenti per migliorare la sostenibilità della produzione e ridurre l’uso di trattamenti in vigna.
Un modello di successo da consolidare

L’evento si è concluso con la presentazione del Rapporto 2024 del Consorzio DOC Delle Venezie, illustrato dal direttore Stefano Sequino, che ha ribadito il ruolo strategico della denominazione nel panorama enologico italiano ed internazionale.
“Il Pinot Grigio DOC Delle Venezie ha saputo imporsi con un’identità chiara e distintiva, supportata da un sistema di certificazione rigoroso e da una strategia di mercato vincente” – ha dichiarato Sequino – “Ora la sfida è consolidare questo successo, adattandosi ai cambiamenti del mercato con innovazione e qualità”.
Con 230 milioni di bottiglie all’anno, un mercato export che supera il 90% e un disciplinare in evoluzione, il Pinot Grigio DOC Delle Venezie si prepara ad affrontare il futuro con una chiara direzione: versatilità, sostenibilità e innovazione.