A partire da settembre 2024, gli Stati Uniti impongono agli importatori di vino biologico di ottenere una certificazione biologica, anche se il vino possiede già quella del Paese d’origine. Con questa norma, inserita nel programma di rafforzamento del metodo biologico (Strengthening Organic Enforcement, SOE), il governo intende combattere le frodi e proteggere sia i produttori che i consumatori. Oltre ai produttori, anche gli importatori devono ora rispettare l’obbligo di certificazione. In caso di mancato rispetto, rischiano sanzioni come il blocco doganale, multe e ordini di cessazione dell’attività.

Piccoli importatori a rischio
Le nuove normative potrebbero colpire duramente i piccoli importatori, che potrebbero non disporre delle risorse necessarie per ottenere la certificazione. Questa difficoltà potrebbe indurre alcuni produttori europei a rinunciare all’etichetta biologica per il vino destinato al mercato americano, riducendo così l’offerta di vino biologico negli Stati Uniti. Il costo aggiuntivo legato alla certificazione potrebbe spingere molte piccole imprese a riconsiderare la loro partecipazione al mercato del vino biologico.
Le preoccupazioni dell’industria vinicola
La Wine and Spirit Wholesalers of America (WSWA) ha espresso preoccupazione per le ripercussioni economiche delle nuove regole. Importatori e distributori di vino biologico potrebbero affrontare difficoltà operative a causa delle complicazioni burocratiche e dei costi legati alla certificazione. Senza misure di supporto, molte aziende potrebbero rivedere i propri investimenti nel settore del vino biologico, compromettendo una filiera in crescita.
Domanda crescente di vino biologico
Nonostante le difficoltà, la domanda di vino biologico negli Stati Uniti continua a crescere. I consumatori scelgono sempre più vini biologici per motivi legati alla salute e alla sostenibilità ambientale. Le nuove regole, pur rappresentando una sfida per il settore, offrono l’opportunità di rafforzare la fiducia dei consumatori e garantire una maggiore trasparenza nel mercato. Se gli importatori riusciranno ad adattarsi, l’industria del vino biologico potrebbe beneficiare di questo cambiamento, consolidando la sua presenza in un mercato sempre più attento alle questioni ambientali.