La settima edizione della Milano Wine Week si prepara ad accogliere 50.000 visitatori, con oltre la metà degli ospiti e degli operatori sotto i 35 anni. Questo evento rappresenta un’importante opportunità per il settore vitivinicolo, che negli ultimi anni ha visto un progressivo distacco delle giovani generazioni. Uno degli obiettivi principali della manifestazione è avvicinare anche coloro che non sono appassionati di vino, facendo leva su eventi innovativi e una comunicazione mirata.
L’Enoteca Milano Wine Week: un’esperienza interattiva e innovativa
L’Enoteca Milano Wine Week, situata ai Dazi dell’Arco della Pace, sarà uno dei centri nevralgici dell’evento, offrendo un’area di degustazione interattiva e tecnologica, pensata per rendere l’approccio al vino più accessibile e meno tecnico. Tra le iniziative volte a coinvolgere i consumatori meno esperti, ci sono anche abbinamenti inusuali come dj set di musica elettronica, che si affiancano ai format più classici.
L’importanza di adattare il settore vinicolo alle nuove generazioni
Federico Gordini, presidente di Milano Wine Week, sottolinea l’importanza di adattare il settore vitivinicolo alle nuove generazioni. Il vino, un tempo parte integrante della cultura italiana, sta perdendo terreno di generazione in generazione, con i consumi in calo. Oggi il vino è percepito come una delle tante opzioni nel mondo delle bevande, dove deve competere con birra, spirits e mixology. Gordini afferma che il settore del vino deve trovare nuove strade per coinvolgere il pubblico, in particolare attraverso una comunicazione più dinamica e moderna, sul modello di altri settori del beverage.
Progetto Wine in Action: sostenibilità e innovazione
Un’altra novità della Milano Wine Week è il progetto Wine in Action, realizzato in collaborazione con LifeGate Way, che darà spazio a dieci start-up con un focus sulla sostenibilità, le quali potranno accedere a un programma di accelerazione d’impresa.
Tradizione e innovazione si incontrano alla Milano Wine Week
Infine, l’evento non dimentica i momenti più tradizionali: il numero di sommelier coinvolti nella Guida Wine List è raddoppiato, mentre le masterclass metteranno in evidenza eccellenze del calibro di Berlucchi, Cà del Bosco e San Felice, con la partecipazione di esperti come Riccardo Cotarella e Luca D’Attoma.