
La famiglia Carpineti, con la Tenuta Antoniana nel Lazio, ha trasformato il concetto di vigneto con un progetto ambizioso e innovativo chiamato Limito. Questo vigneto-labirinto, presentato come il più grande al mondo, si trova tra i Comuni di Bassiano, Sezze e Sermoneta e si estende su tre ettari di terreni coltivati. L’opera fonde arte e agricoltura, abbracciando chi percorre i suoi intricati sentieri. Il design, creato dallo Studio di Architettura del Paesaggio Fernando Bernardi, include due spirali, un labirinto e un turbinio di onde, che evocano un senso di accoglienza e inclusività. Paolo Carpineti, motore dell’idea, sottolinea che il vigneto dovrebbe essere uno spazio aperto e invitante, superando la rigidità dei tradizionali filari lineari.
Un simbolo di vita e inclusione
Il progetto Limito si erge come metafora del percorso della vita. Chi attraversa il vigneto-labirinto sperimenta simbolicamente le difficoltà e le deviazioni del cammino umano. Gli ostacoli e i cambi di direzione rappresentano le sfide che ogni individuo affronta nella ricerca della propria realizzazione. La struttura ospita anche due piazzole di sosta, circondate da cipressi, che fungono da punti di riferimento per chi si avventura nei suoi sentieri. Questa rappresentazione della vita attraverso il vino si sposa con l’idea che un calice possa aiutare a trovare sincerità e riflessione, favorendo la comprensione di sé stessi e l’accoglienza degli altri.
La ricchezza del territorio e le varietà antiche
Il labirinto di Limito si arricchisce grazie alla scelta delle varietà di uve coltivate: Bellone, Nero Buono e Abbuoto. Questi vitigni storici riflettono la tradizione enologica del Lazio e testimoniano l’impegno della famiglia Carpineti nella valorizzazione delle antiche uve locali. Il Bellone e il Nero Buono, in particolare, erano quasi dimenticati fino a quando la tenuta non ha deciso di riscoprirli e valorizzarli con un approccio biologico, mirato a esprimere al meglio il terroir. L’Abbuoto, varietà ancora più antica, richiama i tempi dei romani e il celebre vino Cecubo, lodato da autori come Orazio e Plinio.
La volontà della famiglia Carpineti è chiara: trasformare le proprie tenute, tradizionalmente produttive, in musei a cielo aperto. Con Limito, arte e produttività si fondono, celebrando la bellezza, la creatività e l’ingegno, valori che hanno reso l’Italia un simbolo unico di maestria e distinzione nel mondo. Questo progetto rappresenta un omaggio al patrimonio culturale e naturale, dimostrando come l’agricoltura possa evolvere in una forma artistica e diventare simbolo di eccellenza e innovazione.