
L’evento annuale di Divinea a Milano ha messo in luce una nuova tendenza che sta crescendo nel mondo enologico per rispondere alla stagnazione dei mercati: l’adozione di innovazione e tecnologia per migliorare l’esperienza in cantina e valorizzare il canale del direct-to-consumer. Mentre i consumi generali di vino stanno calando, tranne che per le bollicine (con un aumento del 42% del Prosecco negli ultimi 4 anni), e i canali distributivi sono in sofferenza, l’industria vinicola sta cercando soluzioni per rilanciarsi, con particolare attenzione all’enoturismo.
Enoturismo come leva di rilancio
L’enoturismo sta emergendo come la principale leva per garantire la sostenibilità economica delle aziende vitivinicole italiane, soprattutto quelle medio-piccole. Queste realtà, che non hanno economie di scala per presidiare mercati emergenti, stanno puntando sull’esperienza del consumatore come elemento chiave di un processo di rivitalizzazione. L’uso di tecnologie avanzate e l’analisi dei dati sono diventati strumenti fondamentali per attrarre nuovi visitatori e incrementare le vendite dirette in cantina. Questo approccio è emerso con forza durante il Wine Tech Symposium 2024, l’evento organizzato da Divinea che ha riunito operatori e osservatori del settore.
I numeri dell’enoturismo: una crescita costante
Secondo Matteo Ranghetti, Co-Founder & CEO di Divinea, i dati raccolti mostrano un incremento significativo per le aziende che hanno investito nell’enoturismo e nella tecnologia. Tra le circa 400 aziende che utilizzano il software Wine Suite, le metriche tra il 2022 e il 2024 sono particolarmente positive. Lo scontrino medio per le prenotazioni enoturistiche è aumentato, passando da 91,8 euro con 3,3 persone di media nel 2022 a 129,2 euro con 3,5 persone nel 2024, con una crescita annua superiore al 18%. Anche le vendite dirette in cantina sono aumentate, con lo scontrino medio che è passato da 81,2 euro con 6,2 bottiglie nel 2022 a 125,8 euro con 6,6 bottiglie nel 2024. Questo dimostra che le esperienze enoturistiche non solo attraggono più visitatori, ma li stimolano anche ad acquistare di più.
Esperienze uniche in diverse regioni italiane
In alcune regioni italiane, l’approccio all’enoturismo è diventato un vero e proprio punto di forza. Nel Milanese, ad esempio, alcune cantine offrono esperienze premium esclusive, riservando l’accesso ai punti vendita solo a coloro che vivono l’esperienza in cantina. In Chianti Classico, il turista statunitense è disposto a spendere mediamente oltre 400 euro di vino alla fine della visita, mentre gli italiani spendono circa 80 euro. Questo evidenzia come l’esperienza in cantina possa diventare un elemento distintivo per il brand. Nelle Langhe, altre cantine hanno fidelizzato i propri visitatori con percorsi nelle vigne e una varietà di prodotti che attraggono anche le nuove generazioni. Inoltre, nel territorio di Conegliano Valdobbiadene, l’offerta enoturistica si estende a prodotti culinari, attirando cicloturisti grazie alla collaborazione con eventi come l’Eroica.
L’adozione della tecnologia: soluzioni innovative per il settore
Sul fronte tecnologico, sempre più cantine stanno adottando soluzioni innovative per migliorare la relazione con i clienti. Tra queste, l’uso di QR code per la raccolta di dati in cantina e nelle camere, sistemi di gamification per migliorare l’ingaggio dei visitatori e incrementare le vendite in loco, e visori 3D per offrire esperienze immersive. Altre innovazioni includono manuali per l’enoturismo, che aiutano a formare e motivare gli addetti alle visite, e persino sandali realizzati con le vinacce, il cui processo è tracciato tramite blockchain. Queste tecnologie non solo migliorano l’esperienza dei visitatori, ma rafforzano anche la presenza e l’immagine delle cantine nel mercato globale.