L’industria vitivinicola italiana si trova a un bivio importante. In vista della seconda riunione del gruppo vitivinicolo di alto livello in Europa, l’Italia deve decidere il futuro della viticoltura. Tra le questioni più controverse c’è quella degli estirpi: la rimozione dei vigneti per riequilibrare l’offerta in un contesto di difficoltà economiche e di consumo. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), guidato dal ministro Francesco Lollobrigida, ha convocato le principali associazioni del settore, come Unione Italiana Vini (Uiv), Federvini, Coldiretti e Confagricoltura, per discutere questa pratica e valutare se adottarla come misura di contenimento della crisi.

Le risposte delle associazioni
Uiv ha risposto con un netto “no” agli estirpi incondizionati, sottolineando l’importanza delle vigne per le imprese e le comunità rurali. Durante il Consiglio Nazionale, Uiv ha coinvolto oltre 800 associati per elaborare una posizione comune. Il presidente Lamberto Frescobaldi ha dichiarato che privarsi di un asset come la vigna sarebbe una scelta miope. In alternativa, sono state proposte misure come il contenimento delle rese, ovvero ridurre la quantità di uva prodotta per ettaro, per adattare l’offerta alla domanda senza estirpare interi vigneti.
Promozione e rinnovo delle vigne
Un’altra proposta riguarda l’allargamento della misura OCM Promozione, che finanzia campagne di promozione del vino nei mercati internazionali, per stimolare il consumo di vino europeo. Inoltre, Uiv si oppone all’estensione del periodo di reimpianto da 3 a 8 anni. Attualmente, i viticoltori possono estirpare e reimpiantare entro tre anni. Prolungare questo termine renderebbe più difficile la gestione e il rinnovo delle vigne, compromettendo la capacità produttiva del settore viticolo.
Vini a bassa gradazione alcolica
Oltre agli estirpi, Uiv propone di abbassare la gradazione alcolica dei vini, attualmente fissata a 8,5 gradi. Una revisione delle regole permetterebbe di produrre vini meno alcolici, rispondendo a nuove tendenze di consumo. Questa proposta include anche il dibattito sui vini dealcolati, che aspettano modifiche legislative. Offrire vini a bassa gradazione alcolica potrebbe attrarre nuovi segmenti di mercato, aumentare le vendite e ridurre la necessità di estirpamento dei vigneti in difficoltà.
I prossimi passi
Entro il 14 ottobre, l’Italia deve presentare la sua posizione ufficiale in Europa sugli estirpi. Le associazioni del settore, guidate dal Masaf, devono discutere soluzioni equilibrate che affrontino le sfide attuali senza sacrificare il futuro della viticoltura. Le decisioni delle prossime settimane influenzeranno non solo il breve periodo, ma anche la capacità dell’Italia di mantenere la sua posizione di leader nella produzione e nell’export vinicolo.