
L’introduzione delle nuove linee guida sulle etichette dei vini, presentate dalla Commissione Europea, ha sollevato forti polemiche nel settore vitivinicolo. A pochi giorni dall’entrata in vigore del regolamento, l’esecutivo comunitario ha dovuto rispondere alle preoccupazioni espresse dalle aziende vinicole, chiarendo alcuni punti cruciali. Il tema centrale della discussione riguarda l’introduzione di un codice QR obbligatorio sulle etichette delle bottiglie, che dovrà rimandare a informazioni specifiche, come i valori nutrizionali e gli ingredienti. La Commissione ha precisato che i vini già imbottigliati e quelli presenti sul mercato non dovranno essere rietichettati. Questo significa che le etichette stampate prima dell’8 dicembre non devono essere distrutte, e non è necessario procedere a modifiche sui prodotti già in commercio.
Le nuove linee guida e le critiche delle aziende vinicole
Una delle principali controversie riguarda la necessità di applicare un codice QR che rimandi a informazioni dettagliate e chiare, come la parola “ingredienti”, piuttosto che utilizzare una semplice lettera “i”, che potrebbe risultare ambigua. Secondo il portavoce della Commissione Europea per il Commercio e l’Agricoltura, Olof Gill, l’uso di un “i” generico potrebbe confondere i consumatori e mascherare informazioni obbligatorie. In questo contesto, il Comitato Europeo delle Aziende Vitivinicole (CEEV) ha criticato duramente la Commissione, accusandola di cambiare improvvisamente l’interpretazione delle normative, senza una consultazione adeguata. Il presidente del CEEV, Mauricio González Gordon, ha spiegato che le aziende vinicole si sono già preparate a lungo per rispettare le scadenze, stampando milioni di etichette che ora risultano incompatibili con le nuove disposizioni.
La richiesta di modifica urgente delle linee guida
Le 25 organizzazioni nazionali che fanno parte del CEEV, tra cui Federvini e l’Unione Italiana Vini, hanno chiesto alla Commissione di modificare urgentemente le linee guida. Le aziende, infatti, si trovano in una posizione difficile, poiché la scadenza per l’adeguamento delle etichette è ormai imminente. Secondo il CEEV, la tempistica imposta dalla Commissione è irrealistica, considerando i lunghi tempi necessari per modificare il design delle etichette e riprodurle su larga scala. Non solo, il CEEV ha espresso disaccordo anche sull’interpretazione stessa della Commissione riguardo alla necessità di includere tutte le informazioni nutrizionali sulle etichette.
La risposta della Commissione Europea e la difesa del regolamento
La Commissione Europea, tuttavia, non sembra impressionata dalle critiche. Olof Gill ha risposto che il mondo del vino ha avuto ampio tempo per adattarsi alle nuove disposizioni, ricordando che le norme sono state discusse e pubblicate in modo trasparente tra febbraio e settembre 2023. In effetti, la Commissione sostiene che le linee guida fossero già note da settembre e che la pubblicazione del regolamento il 24 novembre sia stata semplicemente il passo finale di un lungo processo di approvazione. Inoltre, la Commissione ha ribadito che la maggior parte delle modifiche relative alle etichette dovrebbero essere applicate a partire dalla vendemmia 2024, esentando i vini prodotti prima dell’8 dicembre.
Il regime linguistico e le future evoluzioni
Un altro punto controverso riguarda l’incertezza sulla lingua da utilizzare per le informazioni nutrizionali. Secondo la Commissione, non ci sono cambiamenti rilevanti in questo ambito: i vini etichettati in una lingua ufficiale di uno Stato membro possono continuare a essere venduti all’interno del mercato dell’Unione Europea. Questo si applica anche all’identificazione del codice QR, che può essere presentato in qualsiasi lingua ufficiale dell’UE.
Un confronto che continua
Nonostante la risposta della Commissione, la polemica non sembra destinata a placarsi presto. Mentre l’esecutivo comunitario difende le nuove regole come un passo necessario per garantire maggiore trasparenza e informazione ai consumatori, le aziende vinicole continuano a lamentarsi per il cambiamento improvviso delle norme e per la difficoltà di adattarsi a tempi stretti. La Commissione, infine, ha invitato il settore vitivinicolo a vedere le nuove disposizioni come un’opportunità per dimostrare il proprio impegno nella trasparenza e nell’informazione dei consumatori. Ma per ora, la situazione rimane in sospeso, con il settore vinicolo che attende una risposta definitiva sulla questione delle etichette e delle nuove norme.