
L’enoturismo in Italia ha vissuto una trasformazione profonda negli ultimi anni, evolvendo da semplici visite in cantina a esperienze immersive che coinvolgono l’intero territorio. Lontano dai ritmi frenetici delle città, i vigneti offrono un’oasi di tranquillità e bellezza, specialmente durante la vendemmia, periodo in cui i colori della natura si accendono di tonalità uniche. Il Rapporto Nomisma sottolinea come questa forma di turismo sia ora praticabile tutto l’anno, grazie a una vasta gamma di attività che vanno dal trekking alla cucina tipica.
Le cantine hanno ampliato le proprie offerte per soddisfare un pubblico sempre più esigente, creando un valore aggiunto per i visitatori. Non ci si limita più alla semplice degustazione di un calice, ma si propongono esperienze pensate per le famiglie e per coloro che desiderano scoprire il territorio in modo approfondito.
Airbnb e il boom dei pernottamenti nei vigneti
Il contributo delle piattaforme online è stato cruciale per la diffusione dell’enoturismo. Airbnb, ad esempio, ha lanciato la categoria “Vigneti” nel 2022, permettendo agli utenti di trovare facilmente alloggi nelle regioni vitivinicole. Questo ha portato a un boom di pernottamenti, con un aumento del 400% nel 2023 rispetto all’anno precedente. In Italia, più di 880.000 visitatori hanno scelto di pernottare tra le vigne, con una durata media del soggiorno di quasi quattro notti.
Le cifre sono significative: gli host hanno guadagnato complessivamente oltre 200 milioni di euro nel 2023, con un guadagno medio di circa 4.500 euro per host. L’Italia si è posizionata al secondo posto dopo gli Stati Uniti per numero di visitatori, seguita dalla Germania. Coldiretti, insieme ad Airbnb, ha promosso un “patto” per valorizzare i distretti del vino meno conosciuti, come le Colline del Prosecco, i Castelli Romani e il Parco del Pollino. Questa collaborazione mira a diffondere un turismo sostenibile e a dare visibilità ai piccoli agricoltori, trasformando gli host in ambasciatori del territorio.
Le preferenze degli enoturisti e le prospettive future
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, 15 milioni di italiani hanno vissuto esperienze di turismo in cantina, e 8 cittadini su 10 si dichiarano interessati a farlo in futuro. Oltre alle degustazioni tradizionali e ai corsi di cucina, si registrano nuove tendenze: il 24% degli enoturisti cerca attività salutistiche come lo yoga tra i filari o percorsi in bicicletta, mentre il 26% punta su vinoterapia e benessere con prodotti derivati dalla vite. Il 31% degli intervistati desidera concerti e spettacoli organizzati nei vigneti.
Le cantine italiane stanno rispondendo a questa crescente domanda con investimenti in marketing, promozione e innovazione. Secondo Roberta Gabrielli di Nomisma, il 71% delle cantine offre accoglienza turistica per tutto l’anno, con un fatturato fino a 500.000 euro per il 55% delle aziende. L’enoturista spende in media 89 euro per l’acquisto di vino, 128 euro per il pernottamento e 39 euro per la degustazione in cantina.
La vendemmia turistica rappresenta una grande opportunità ancora poco sfruttata: solo il 19% delle aziende conosce bene il protocollo. Tuttavia, il 40% delle cantine ha introdotto o intende introdurre nuove proposte per il 2024, incluse degustazioni, visite guidate e cene nei vigneti. La sfida per il futuro è mantenere alta la qualità dell’offerta e promuovere politiche mirate per sostenere l’agriturismo e le campagne italiane.