Il Consorzio del Brunello di Montalcino ha ospitato un prestigioso seminario, dedicato al Brunello di Montalcino 2019, presso la sua sede, guidato dal Master of Wine Gabriele Gorelli. L’evento ha riunito un gruppo selezionato di buyer e professionisti cinesi, impegnati in questi giorni un’attività di incoming organizzata in collaborazione con Wine Channel Italia, per approfondire la conoscenza Brunello nella sua terra natìa.

Montalcino, patrimonio UNESCO
Montalcino, patrimonio UNESCO dal 2004, si estende su 31.000 ettari, ma solo 4.100 sono dedicati ai vigneti. Di questi, 2.100 ettari sono dedicati al Brunello di Montalcino. La zona, caratterizzata da un clima mediterraneo con estati calde e inverni freddi, è suddivisa in quattro aree principali, ognuna con suoli diversi, dal galestro all’argilla, che influenzano profondamente il carattere dei vini. Durante la degustazione, Gorelli ha sottolineato l’importanza di comprendere queste variazioni, enfatizzando come l’argilla, il galestro e altri terreni contribuiscano a creare vini di straordinaria complessità.
Masterclass Brunello di Montalcino 2019
Da questo territorio sono stati selezionati per questa speciale masterclass 12 vini della 2019, annata attualmente sul mercato, per vedere ciò che il territorio offre in ogni suo versante.
Abbiamo voluto dare una panoramica di quello che la 2019 esprime a Montalcino – ha detto il Master of Wine – un’annata ha beneficiato di condizioni climatiche equilibrate: le temperature elevate sono state compensate da fresche notti e piogge regolari nei mesi estivi. Questa annata classica si esprime in delicatezza e lunghezza, promettendo una longevità considerevole – ha affermato Gorelli, tracciando un parallelo con altre rinomate regioni vinicole.







I vini degustati hanno offerto una panoramica e del grande differenziale presente nel territorio del Brunello dove ogni piccolo fattore contribuisce alla nascita di un vino unico, producibile solo qui. Un territorio la cui altitudine va dai 200 ai 500 metri sul livello del mare e dove ogni cosa influenza la crescita di questo particolare Sangiovese, dal suolo, al vento, dall’esposizione all’affinamento. Dai vini della tradizione, classici, affinati in botti grandi, ai Brunello dallo stile nuovo, diverso, affinati anche in piccole botti. Dagli eleganti vini del nord, al calore espresso da quelli più a sud. Chi si distingue per freschezza e bilanciamento, chi offre una maggiore potenza e densità. Chi evoca tradizioni storiche con tannini complessi e chi presenta un approccio più espansivo e morbido, esprimendo la versatilità del Sangiovese.
Gorelli ha concluso sottolineando l’importanza di raccontare la ricchezza di stili e declinazioni presenti nella denominazione, dimostrando come il Sangiovese possa trasformarsi in un’espressione affascinante del terroir, frutto di una combinazione sinergica tra territorio, clima e varietà.
Vini in degustazione Brunello di Montalcino 2019
Belpoggio – (clicca qui)
Casisano – (clicca qui)
Cava d’onice – (clicca qui)
Fanti – (clicca qui)
Fossacolle – (clicca qui)
Franco Pacenti – (clicca qui)
La Fiorita – (clicca qui)
Pinino – (clicca qui)
San guglielmo – (clicca qui)
Sesti – (clicca qui)
Ventolaio – (clicca qui)
Voliero – (clicca qui)


