Il Collio, cuore del Friuli Venezia Giulia, è da sempre una terra storica di grandi vini bianchi, come abbiamo avuto modo di raccontare in un recente video. Ma oggi, accanto ai vini bianchi tradizionali, il Collio sta emergendo anche come culla di una nuova tendenza, quella dei vini macerati e degli “orange wine”, una tipologia di vino che sta guadagnando sempre più apprezzamento nel panorama enologico mondiale. Questi vini, principalmente ottenuti dalla Ribolla Gialla, fino ad oggi erano legati soprattutto a iniziative individuali, piuttosto che ad una definizione territoriale chiara. Per questo motivo, non erano ufficialmente riconosciuti come parte della Denominazione di Origine Controllata (DOC) Collio. Tuttavia, grazie a una recente decisione del Consorzio Vini del Collio, questa situazione sta per cambiare, e i vini macerati potranno finalmente vantare la denominazione DOC.
L’approvazione del Consorzio e la nuova direzione del Collio
Nel corso di una recente assemblea, il Consorzio Vini del Collio ha approvato, con oltre il 72% dei voti favorevoli, l’introduzione della specificazione “Vino da uve macerate” nel disciplinare della DOC Collio. Questa decisione rappresenta un passo importante per valorizzare i vini macerati, che hanno preso piede proprio in questa terra, e per dare loro una collocazione ufficiale all’interno della denominazione. Sasa Radikon, uno dei principali sostenitori di questa iniziativa e proprietario di una delle cantine pionieristiche del movimento dei vini orange, ha commentato: “Non poter rivendicare la denominazione per i nostri vini macerati, che sono nati qui, era una grande mancanza. Ora, con questa nuova opportunità, si aprono per noi prospettive molto interessanti.”
Radikon ha sottolineato che il passo avanti riguarda anche l’introduzione di regole chiare per la produzione di vini macerati. Questi vini, che richiedono una gestione particolare rispetto ai bianchi tradizionali, beneficeranno ora di linee guida che ne garantiranno la qualità e contribuiranno a una maggiore uniformità nelle produzioni. Si tratta di una categoria che ha bisogno di chiarezza, e il Consorzio ha lavorato per garantirla, anche attraverso un dialogo costante con l’ente di certificazione e le commissioni di degustazione.
Un futuro più chiaro e sostenibile per i vini macerati
Il nuovo disciplinare prevede che i vini macerati siano ottenuti da una macerazione fermentativa che duri almeno 7 giorni. Questo garantirà una maggiore uniformità e chiarezza, sia per i produttori che per i consumatori, grazie alla classificazione cromatica tramite la scala Pantone e a un profilo di acidità volatile adeguato. Il Consorzio ha chiarito che questa nuova normativa ridurrà l’ambiguità nelle valutazioni e offrirà una trasparenza maggiore per il consumatore finale. “Con queste novità, vogliamo evitare che un vino venga ritenuto buono solo perché ‘naturale’ o prodotto con un metodo specifico. Ogni vino deve avere le caratteristiche precise che ne giustifichino la qualità”, ha affermato Radikon, soddisfatto dei risultati ottenuti.
Il Consorzio non si è limitato alla sola inclusione dei vini macerati nel disciplinare DOC. L’assemblea ha approvato anche la creazione di una nuova categoria di vino bianco, che comprenderà solo le varietà Tocai Friulano, Ribolla Gialla e Malvasia Istriana. Questa nuova tipologia, che rispecchierà le caratteristiche distintive del territorio, sarà identificata con un nome ad hoc e con percentuali precise di assemblaggio. La proposta è stata accolta con entusiasmo, ricevendo il 97% dei voti favorevoli, segno che il cambiamento è ben visto dai produttori e dai membri del Consorzio.
Il Collio e il futuro del vino
Infine, il Consorzio ha annunciato l’organizzazione di un evento istituzionale di grande importanza, che avrà luogo il 25-26 ottobre 2025. Questo evento celebrerà ogni anno una varietà simbolo del territorio, e il 2025 sarà l’anno del Friulano, con degustazioni che includeranno annate passate, vini attuali e campioni in affinamento. L’iniziativa, fortemente voluta dai viticoltori, rappresenta una grande opportunità per consolidare il prestigio del Collio, promuovendo una panoramica delle sue potenzialità e valorizzando la varietà Friulano.
Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio, ha commentato che l’introduzione dei vini macerati nel disciplinare e l’organizzazione di eventi come questo sono segnali di un cambiamento positivo per il futuro del Collio. “Questa è una pietra miliare per il nostro territorio. Vogliamo che il Collio venga riconosciuto non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di promuovere l’innovazione”, ha concluso Zamaro.
Con queste importanti novità, il Collio si prepara a un futuro in cui tradizione e innovazione vanno di pari passo, creando una solida base per i vini del futuro e per il loro successo sui mercati internazionali.