
Passeggiare tra gli stand di Barcelona Wine Week 2025 è stato come immergersi in un affresco complesso e sfaccettato del vino spagnolo contemporaneo. La fiera, giunta alla sua quinta edizione, si è svolta nei padiglioni 1 e 8 della Fira de Barcelona, con 1.266 cantine espositrici e 81 Denominazioni di Origine, testimoniando una crescita evidente rispetto agli anni precedenti. Una crescita non solo numerica, ma anche in termini di ambizioni, con un settore che cerca nuovi spazi e nuove occasioni per affermarsi.
Barcelona Wine Week 2025: la varietà del vino spagnolo in mostra

In questo contesto, si intrecciano realtà molto diverse: dalle grandi aziende storiche che continuano a rappresentare un modello di continuità e solidità, fino a un fitto tessuto di produttori più piccoli e micro-cantine, spesso portatori di un’idea di vino più identitaria e territoriale.
Dai bianchi vulcanici delle isole, ai rossi strutturati e intensi della Rioja (la più famosa, ma dovremmo citarne diverse) fino alle fresche e aromatiche bollicine del Cava, il salone ha offerto un’ampia panoramica della diversità vinicola spagnola. Con vini che raccontano storie di suoli, microclimi e tradizioni che resistono al tempo. Ma che narrano anche una tensione innovativa, dalle etichette originali alle produzioni più “spinte”.
Il vino spagnolo e la sfida dei mercati internazionali



Uno degli aspetti più evidenti della fiera è stato il tentativo di consolidare la presenza del vino spagnolo sui mercati internazionali. La selezione di 770 buyer provenienti da Stati Uniti, Canada, Germania, Regno Unito, Cina e altri mercati strategici, insieme a circa 1.000 operatori del mercato nazionale, evidenzia la volontà di costruire una rete di relazioni commerciali sempre più ampia.
Nel settore vinicolo spagnolo convivono spinte diverse: da un lato, la necessità di ampliare la distribuzione globale, dall’altro il rischio di dover adattare e semplificare troppo il racconto del vino per adeguarsi alle logiche di mercato. La sfida è trovare un equilibrio tra riconoscibilità e autenticità, tra competitività e carattere.
Le vecchie vigne e la memoria del territorio

Tra i temi più interessanti di questa edizione, ha trovato spazio il dibattito sul valore delle vigne antiche, un patrimonio che in Spagna sta ricevendo un’attenzione crescente. Le degustazioni dedicate a questi vini hanno permesso di assaggiare espressioni rare, come quelle da viti prefillosseriche di Lanzarote, Pontevedra e Valladolid, e di ascoltare le riflessioni di enologi e produttori che cercano di preservare e valorizzare queste radici storiche.
Anche figure di riferimento come Raúl Pérez e Fernando Mora hanno offerto il loro punto di vista, sottolineando come i vecchi vigneti non siano solo una questione di prestigio, ma anche una chiave per comprendere il futuro del vino spagnolo.
Barcelona Wine Week 2025: uno spazio di confronto, più che di celebrazione
Al di là dei numeri e delle dichiarazioni entusiastiche, Barcelona Wine Week 2025 ha offerto uno spaccato interessante dello stato del vino spagnolo, con tutte le sue contraddizioni e le sue ambizioni. La volontà di crescere e di imporsi a livello globale è evidente, così come il trovare un punto di incontro tra il bisogno di mercati e il rispetto delle radici.
La vera domanda è: dove sta andando il vino spagnolo? Dopo questi tre giorni di incontri e degustazioni, la risposta non è univoca. Ma proprio in questa complessità risiede forse la sua vera forza.