L’edizione 2025 de La Prima dell’Alta Langa ha registrato il suo miglior risultato di sempre. L’evento annuale di degustazione organizzato dal Consorzio Alta Langa ha visto una partecipazione straordinaria alla Centrale di Nuvola Lavazza a Torino: 82 produttori, 200 etichette in degustazione e circa 1.700 professionisti accreditati. Un’occasione unica per scoprire le Alte Bollicine Piemontesi e celebrare un successo che conferma l’Alta Langa DOCG come uno dei grandi protagonisti del panorama spumantistico italiano.
Alta Langa DOCG: vino dell’anno in Piemonte

Durante l’evento, l’assessore regionale Paolo Bongioanni ha annunciato un importante riconoscimento: l’Alta Langa DOCG è stato proclamato “Vino dell’Anno Regione Piemonte” per il 2025. Un titolo che premia una denominazione in costante crescita, frutto di un lungo percorso iniziato negli anni ’90 con i primi impianti sperimentali, coronato dalla DOCG nel 2011 e oggi forte di oltre 3,2 milioni di bottiglie prodotte.
“La qualità è la chiave del successo dell’Alta Langa” – ha dichiarato Bongioanni – “una scommessa partita più di trent’anni fa e che oggi raccoglie i frutti di un impegno costante nella valorizzazione del territorio e nella ricerca dell’eccellenza”.
Il metodo classico più antico d’Italia

“L’Alta Langa DOCG è il metodo classico più antico d’Italia, nato in Piemonte a metà dell’800” – ha ricordato Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa. “Oggi è l’unica denominazione piemontese interamente dedicata al metodo classico. È un progetto ambizioso, nato da una lunga sperimentazione e reso possibile grazie alla determinazione dei viticoltori e al sostegno della Regione Piemonte”.
L’area di produzione dell’Alta Langa DOCG si estende sulle colline di Asti, Cuneo e Alessandria, dove l’altitudine (oltre i 250 metri s.l.m.) e il clima influenzato dalle Alpi e dal Mar Ligure creano condizioni perfette per Pinot Nero e Chardonnay, le uve base di questo spumante di alta gamma.
Alta Langa: un vino con una forte identità territoriale

Uno dei punti di forza dell’Alta Langa DOCG è il suo disciplinare rigoroso, che prevede un affinamento minimo di 30 mesi sui lieviti e la produzione esclusivamente millesimata: ogni bottiglia riporta sempre l’annata della vendemmia, legandosi indissolubilmente alle caratteristiche climatiche di quell’anno.
Il direttore della ristorazione di Villa Crespi, Massimo Raugi, ospite dell’evento, ha sottolineato il grande potenziale di crescita dell’Alta Langa nel mondo dell’alta ristorazione: “È un vino con un’identità forte, un disciplinare unico e un enorme valore gastronomico. È un piacere inserirlo nella nostra carta vini”.
Successo per i seminari e le partnership sostenibili

Oltre alla grande degustazione, La Prima dell’Alta Langa ha ospitato diversi momenti di approfondimento, tra cui gli interventi degli storici del vino Pierstefano Berta e Giusi Mainardi, che hanno raccontato le origini del metodo classico in Piemonte, e del geologo Edmondo Bonelli, che ha analizzato le peculiarità dei suoli dell’Alta Langa.
Importante anche l’attenzione alla sostenibilità: grazie alla collaborazione con S.Bernardo e Artimestieri ONLUS, durante l’evento sono stati recuperati 1.600 tappi di sughero per il riciclo e le bottigliette d’acqua in plastica 100% riciclata.
Alta Langa DOCG: i numeri della crescita
Il Consorzio Alta Langa continua la sua espansione e oggi conta:
- 85 case spumantiere associate
- 90 viticoltori
- 480 ettari di vigneto tra Asti, Cuneo e Alessandria
- 3.200.000 bottiglie prodotte dalla vendemmia 2024
- 85% mercato interno, 15% export
Il futuro dell’Alta Langa DOCG

La crescita costante dell’Alta Langa DOCG dimostra che il progetto nato oltre trent’anni fa è stato una scelta vincente. “Oggi più che mai possiamo dirlo: Alta Langa DOCG, orgoglio piemontese” – conclude la presidente Castelletta.
L’evento torinese ha confermato come questo grande spumante metodo classico stia conquistando sempre più spazio nel panorama italiano ed estero, affermandosi come un’eccellenza.