Ado Abruzzo: presentati i risultati del progetto del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo

Ortona, 10 marzo 2025 – Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha presentato i risultati dello studio Ado Abruzzo, dedicato alla caratterizzazione viticola dei territori regionali. Lo studio ha coinvolto oltre 155 mila appezzamenti per un totale di 33.964 ettari vitati e ha individuato 118 varietà di vite. Tra queste, il Montepulciano rappresenta oltre il 52% del vigneto abruzzese, seguito dal Trebbiano toscano con circa il 14%, oltre a Trebbiano abruzzese, Pecorino e Chardonnay.
Lo studio è stato condotto dal Consorzio con il supporto di Ager (Agricoltura e Ricerca) e delle aziende agricole Chiara Ciavolich, Francesco Labbrozzi, Sandro Polidoro, Tenuta i Fauri e Fratelli Cimini. Il progetto è stato finanziato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2024.
Tecnologia e analisi avanzata per la viticoltura

Lo studio ha utilizzato tecnologie avanzate basate sulla georeferenziazione e sui big data. In particolare, la piattaforma Enogis ha permesso di integrare diverse informazioni per identificare le vocazionalità viticole ed enologiche dei vari territori.
“Il lavoro svolto è preciso e ricco di dati che forniscono un’immagine dettagliata del territorio”, ha dichiarato Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Grazie a una mappa intuitiva accessibile a tutti, i produttori potranno ottenere informazioni preziose per scelte agronomiche e produttive più consapevoli. Questo contribuirà alla valorizzazione della qualità dei vini abruzzesi e alla riduzione dei rischi legati a decisioni aziendali errate”.
Mappatura e analisi del territorio


Nella prima fase del progetto sono stati mappati i vigneti abruzzesi utilizzando i dati dello Schedario viticolo regionale del 2023. Questi dati sono stati integrati con la “Carta dei suoli della Regione Abruzzo – A.R.S.S.A.” e con le informazioni satellitari del progetto europeo Copernicus, elaborate dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento.
Le mappe climatiche, basate sui dati raccolti tra il 2001 e il 2022, hanno permesso di individuare le zone più adatte alla produzione di vini di qualità. In particolare, l’indice di Winkler ha aiutato a determinare i vitigni più idonei per ciascuna area, mentre l’indice De Martonne ha evidenziato le zone più favorevoli alla viticoltura in base all’equilibrio tra temperatura e precipitazioni.
In Abruzzo, l’indice De Martonne superiore a 20 conferma un clima sub-umido, considerato ottimale per la coltivazione della vite.
Dati e consultazione online dello studio Ado Abruzzo


I risultati delle analisi sono stati integrati nella piattaforma webGis, che include i dati delle 47 stazioni automatiche di monitoraggio agro-climatico regionali. Tutte le informazioni sono consultabili liberamente sui siti del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e all’indirizzo https://abruzzodoc.enogis.it/mappe_abruzzodoc/wsgi.
La piattaforma fornisce inoltre un modulo interattivo che consente ai viticoltori di individuare le unità vocazionali e ricevere consigli utili per la progettazione di impianti viticoli ottimali. Questa iniziativa rappresenta un importante strumento per migliorare la gestione agronomica e accrescere ulteriormente la qualità dei vini abruzzesi.
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